• Corso Maxienduro Verucchio di Poltronieri Giancarlo

    Corso Maxienduro Verucchio di Poltronieri Giancarlo

    maggio 2007

    Testo di Giancarlo Poltronieri

All’inizio ero un po’ titubante riguardo la partecipazione al corso, pensavo che solo sei ore passate sul terreno mi avrebbero dato poco da un punto di vista didattico, “al massimo mi farò un week end”, mi sono detto. Poi, man mano che il tempo passava, mi son dovuto ricredere.


Pensate, due istruttori (Mirco Bettini e il dott. Nico Della Casa),  una 4x4 (condotta da Miria Amadori) al seguito per ogni evenienza, una fotografa per immortalare i nostri momenti di gloria, tutta questa macchina organizzativa per cinque soli allievi! Dulcis  Inutile dire che siamo stati coccolati e vezzeggiati per tutto il week-end da un simile apparato, non poteva andare diversamente.

All'inizio di ogni percorso o nei passaggi più ostici c'era il briefing dove venivano illustrate le difficoltà  e le tecniche per effettuarli in sicurezza,  quindi Mirco con la sua Capo Nord ci mostrava come fare, successivamente  si partiva scaglionati cercando di imitare al meglio l’istruttore che si piazzava nella posizione più critica per valutare il nostro operato.


Mirco ci ha dimostrato che col manico si possono fare cose veramente turche con pesanti bicilindrici in fuoristrada. Altra cosa apprezzatissima  è stata la dimostrazione pratica dello smontaggio delle gomme ant. e posteriore e loro riparazione. La foratura  su strada è un evento raro ma in fuoristrada, lontani dalla civiltà, può diventare un grosso guaio. Mirco si è fatto una sudata pazzesca, ma alla fine tutti avevamo le idee più chiare per gestire tale problematica con serenità.

Il simpatico dottor Della Casa , medico del team(specialista delle malattia dell’apparato digerente….per come l’ho vistomangiare non si direbbe), ci ha tenuto un breve corso di pronto soccorso con particolare riferimento alla rianimazione cardio-polmonare. Poche nozioni di base ma che, in situazioni estreme, conoscerle può fare la differenza  fra la vita e la morte. Sono particolarmente sensibile all’argomento in quanto toccato di recente  e da vicino. Un carissimo amico, ciclista in allenamento (lo sono anch’io), su una tranquilla strada secondaria  è stato brutalmente investito da una vettura condotta da un pensionato affetto da morbo di Alzheimer. Scaraventato in aria come un pezzo di carta in una bufera di vento -secondo la testimonianza resa agli organi di polizia da chi era presente al fatto-  ripiombava al suolo in arresto cardio-circolatorio. Sarebbe sicuramente morto se il caso, quel giorno, non l’avesse fatto uscire con due compagni che avevano appena terminato un corso di Bls. Questi non si sono persi d’animo, con un pezzo della forcella della  bici disintegrata  gli hanno forzato la  bocca, rimasta serrata per lo shock, iniziando la  respirazione artificiale abbinata al massaggio cardiaco e riportandolo lentamente alla vita. Hanno continuato, come da manuale, fino all’arrivo dell’elisoccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna. Il mio amico ha riportato fratture multiple: tibia e perone gamba sx.che hanno richiesto 5 ore di intervento; clavicola e spalla sinistra; rottura dei legamenti gamba dx, più diverse ferite in tutto il corpo. Alla fine era decisamente malmesso ma vivo! E lo doveva ai suoi due angeli custodi che avevano appena frequentato uno di questi brevi corsi che spesso tendiamo a sottovalutare.

Ma ora parliamo di qualcosa di più allegro: la location. Verucchio si trova in un posto meraviglioso con dintorni interessanti sia per gli amanti del fuoristrada che per chi cerca testimonianze del passato. Eravamo alloggiati in un albergo a 4 stelle con ogni confort  e cucina romagnola. Niente di più gratificante, al termine di un’intensa giornata, che discutere le proprie esperienze di fronte ad una tavola riccamente imbandita.
Conclusioni: E' incredibile quante cose si possano imparare in due sole mezze giornate lavorando in questo modo e così in pochi, si è trattata di un’esperienza estremamente positiva. Il Team si è dimostrato preparato tecnicamente, in grado di porsi sullo stesso piano di chi ascolta al fine di trasferirgli al meglio l’informazione.
Questa capacità, all’apparenza scontata, non è da tutti. Perché uno può essere anche essere plurititolato, ma se non si mette sulla lunghezza d’onda di chi ascolta, alla fine non gli trasferirà nulla  del suo pur notevole bagaglio tecnico. Completa il quadro una logistica di prim’ordine (posso affermarlo per esperienze passate) e una grande disponibilità del team, anche a tavola, per chiarimenti e consigli.
Ci siamo insomma trovati tutti a nostro agio come se ci conoscessimo da tempo. In proposito colgo l’occasione per ringraziare Mirco perché l’ho veramente assillato con una raffica di domande riguardo il mio prossimo acquisto a due ruote.. Personalmente ritengo di essere cresciuto tecnicamente oltre ogni più rosea aspettativa. Mi sento quindi di consigliare la frequenza al corso  a tutti quelli che non si accontentano di andare in fuoristrada basta che sia, ma desiderano capire il perché delle cose. Per tali motivi a settembre, quando verrà fatto il secondo corso, sarò sicuramente della partita e porterò anche degli amici.

P.s.  La domenica ci ha raggiunto il piccolo Tommy, un simpatico bimbetto di 30 mesi, figlio di Mirco e Miria. Alla sua tenera età può già  vantare sei tour africani. Se il buongiorno si vede dal mattino……..

Un caro saluto al Team e a tutti gli amici incontrati al corso

                                                                                     Giancarlo Poltronieri

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