• Miria Amadori

    Miria Amadori

    05/10/1970
La mia prima moto, a 19 anni, una honda 125 MTX, ha visto il mio disastroso primo approccio all’off!
chiamarlo off oggi mi rendo conto che è un’eresia, ma al tempo una semplicissima strada bianca mi sembrava una cosa pazzesca, tant’è che mi spaventai da morire e dissi che mai e poi mai avrei rimesso le ruote in fuoristrada! 

È evidente che non sono stata troppo coerente con questo mio pensiero….

Dopo qualche mese cambio moto e passo ad una Kawasaki Klr 600 con cui feci il primo, e unico, vero viaggio stradale. Andammo, assieme a Mirco, in Ungheria. Era il 1990, era appena caduto il muro di Berlino, era strano vedere delle moto da quelle parti, era ancora più strano vederci una giovane biondina alla guida, questa situazione si ripresenterà tante volte nell’arco della mia vita motociclistica.
Se oggi è normale vedere donne in moto, 30 anni fa non lo era per niente e lo era ancora meno vederne in off *1

Per un paio di anni girai per strada sempre da sola perché Mirco e gli amici uscivano tutti in off, una domenica ci diamo appuntamento per pranzo sul passo Viamaggio, io arrivavo su strada e loro in fuoristrada. Saranno stati i fumi dell’alcool, ma mi hanno convinta a rientrare via off con loro…il we dopo avevo montato i tassellati e lì si chiude la mia carriera stradista (molto breve!) e si apre quella fuoristradistica!

Inizio a prenderci gusto, mi diverto un sacco e pochi mesi dopo mi lancio nella 1° gara di motorally in sella alla KLr 600 del viaggio in Ungheria; alla 2° gara mi presento con una moto ben più leggera e adatta e faccio tutto il campionato Italiano Motorally del 1991 con la Suzuki DR 350.

Nel 1992 a 22 anni la vittoria del primo Campionato Italiano Motorally, campionato vinto anche nel ‘93 e ‘95, nel 1996 sono pilota ufficiale del team El Campero- Husquarna campione Italiano a squadre, anno in cui non posso difendere il titolo e devo lasciarlo, mio malgrado, all’ultima gara quando mi trovavo largamente in testa, ma causa una brutta frattura in allenamento non sono potuta essere al via; sono andata alla partenza dell’ultima gara con le stampelle (camminai sulle mie gambe 3 mesi dopo…) per salutare tutti e non mi vergogno a dire che ho pianto quando Paola Pellizzeni*2  (grande avversaria di tanti anni di gare) mi si avvicina e con grande rispetto sportivo mi dice “Miria, mi regali il campionato così? Era tuo…

 Nel ’97 torno a gareggiare, facendo poche gare, sempre a causa del ginocchio che necessitava di altri interventi (a oggi ne conto 7…)

Dal ’95 al 2000  ho partecipato con ottimi risultati (e tanto divertimento!) a tutti i grandi rally Italiani, Transitalia Marathon,  Elba 500, Rally di Sardegna, Tarkus Rally tutte gare da mediamente 6/7 giorni.
Nelle gare di più giorni entri in una dimensione diversa, sveglia presto, stivali ai piedi e casco in testa tutto il giorno, tutte le energie canalizzate su quello che stai facendo talmente tanto che solo alla fine di tutto ti rendi conto che non hai pensato a null’altro per una settimana.

Nel 2000 inizio a viaggiare in Africa, 1° viaggio 10gg in Libia, dormendo in tenda, andando in moto tutto il giorno e dune dune dune…. una figata pazzesca!!
L’esperienza Africana mi fa cambiare passo e divento ben più veloce.

Nel 2001 con il Team Honda-Assomotor  mi classifico 2° assoluta nella classe 125 all’Italian Baja, prova Italiana della coppa del mondo Tout Terrain.

Ma un buon rallysta non si può definire tale se non partecipando a gare Africane!

Così nel 2002 corono il mio sogno e partecipo al Rally of Pharaons vincendo il challenge femminile e classificandomi 3° nella categoria 400CC
Il Rally dei Faraoni al tempo era la 2° gara per importanza e durezza dopo la mitica Dakar. Decidiamo con Mirco di viaggiare assieme, in Italia non abbiamo mai gareggiato assieme, ma lì è diverso e sarà una scelta vincente, in due ci si aiuta, ci si dà forza reciproca.
Saranno 7 tappe lunghissime, molto impegnative, un’esperienza pazzesca che ancora oggi riesce a darmi emozioni fortissime solo a ricordarla.
L’ultima tappa del Faraoni è stata il 5 ottobre, giorno del mio compleanno, Mirco, che nella penultima tappa è costretto al ritiro causa danno meccanico, mi regala una pietra color ambra raccolto mentre mi aspettava all’ultimo rifornimento, pietra  che tutt’oggi continua ad essere appesa al mio collo!

Dopo 7 giorni di gara dura, cadute ecc. nella camera (finalmente un po' di comodità) dell’albergo mi guardo allo specchio, avrò perso 5/6kg, sono praticamente tutta viola per i lividi in ogni parte del mio corpo, alla Miria che vedo riflessa, come un fulmine a ciel sereno, dico; “sono stufa, smetto di correre e faccio un figlio!” la Miria dall’altra parte dello specchio è rimasta senza parole, ma di fatto così è stato!

Il 2003 sarà il 1° anno dopo tanti che non farò gare rimanendo fedele al pensiero davanti a quello specchio di quella camera d’albergo del Cairo!

Ad inizio 2004 un amico mi convince ad iscrivermi, assieme al suo team, al Faraoni che si sarebbe disputato a ottobre 2004.
Mi convinco che posso anche mettere da parte temporaneamente quella promessa davanti allo specchio, ma a marzo pochi giorni prima di formalizzare l’iscrizione scopro di essere incinta di Tommaso, le promesse vanno mantenute!!!!
Cambio di programma e mi dedico alla nuova vita di mamma!

Passo 7 anni senza toccare una moto, viaggiando sempre in Africa, ma col 4x4 e il mio piccolo navigatore a fianco.

Nel 2010, per scherzo e senza nessun allenamento, torno in gara all'Erberg Rodeo in Austria classificandomi 7° su oltre 45 donne al via, rimango piacevolmente stupida della mia performance e  mi rendo anche conto che davanti al 3, 2, 1, VIA mi si chiude la vena…. 

A luglio del 2021 ancora per scherzo e con ancora meno allenamento partecipo all’Alps Tourist Trophy con la TM125 di mio figlio e mi ritrovo a chiudere 2ª nella categoria Specialistic, per la cronaca la medaglia conquistata mi è stata sequestrata dal giovane perché ritiene che essendo sua la moto deve essere sua anche la medaglia....

Dal '99 a oggi ho viaggiato in Tunisia, Libia, Marocco, Algeria, Mauritania e Oman oltre 50 volte, sia in moto che alla guida del mio adorato Toyota!

Io e Mirco siamo assieme da una vita, quando capita di andare in moto tutti e due ci divertiamo tantissimo ed esce sempre fuori quella competizione latente, ma atavica….
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